C’era una volta un Re, che aveva in suo possesso un vastissimo regno, il suo nome era Sharam.
Egli aveva appena vinto una grande battaglia per difendere il suo regno, ma per vincere il nemico dovette compiere un’azione strategica in cui suo figlio perse la vita.
Si narra che da quel giorno il Re non si era più dato pace. Si sentiva colpevole per la morte del figlio e ragionava continuamente sul modo i cui avrebbe potuto vincere senza sacrificare la vita del figlio.
Tutti i giorni rivedeva lo schema della battaglia, ma senza trovare una soluzione.
Tutti nel regno cercavano di rallegrare il Re ma nessuno vi riusciva.
Un giorno, il Re fu informato che un giovane Bramino, umile e povero, chiedeva di essere
ricevuto.
In realtà aveva già fatto questa richiesta diverse volte, ma il Re aveva sempre
rifiutato, sostenendo che il suo spirito non era abbastanza forte da
permettergli di ricevere visite.
Tuttavia questa volta gli concesse udienza e ordinò che il giovane straniero
venisse condotto al suo cospetto.
Una volta raggiunta la sala del trono, il Bramino fu interrogato, secondo le
regole del cerimoniale, da uno dei nobili del Re e gli raccontò:
"Ho avuto notizia, là dove vivo, che il mio Re è afflitto da profondo
dolore, che è amareggiato dalla perdita del figlio, che gli fu strappato
nelle vicende della guerra.
È terribile, mi sono detto, che il nostro nobile sovrano si isoli
completamente nel suo palazzo, come un cieco Bramino, che si abbandona alla sua
pena; ho quindi pensato che sarebbe stato opportuno inventare un gioco che
potesse distrarlo e aprire il suo cuore a nuovi piaceri.
Questo umile dono reco al mio Re Sharam".
Il Bramino mise davanti al Re una tavola divisa in sessantaquattro caselle di uguali
dimensioni.
Su di essa erano disposti due gruppi di pezzi, gli uni bianchi e gli altri neri.
Le figure di questi pezzi erano allineate simmetricamente sulla scacchiera e vi
erano strane regole che governavano i loro movimenti.
Il Re
Sharam
fu molto interessato alle regole del gioco e si mise a far domande
all'inventore.
Ad un certo punto notò con grande sorpresa che i pezzi, dopo tutte le
mosse fatte, erano spiegati esattamente come nella battaglia di Dacsena.
"Osserva", gli disse allora il Bramino, "per vincere la battaglia,
questo nobile guerriero deve sacrificarsi"
E gli indicò proprio il pezzo che il Re aveva posto a capo delle schiere
impegnate nel cuore della lotta.
Il saggio volle così mostrare che talvolta la morte di un principe è
necessaria per assicurare pace e libertà al suo popolo.
Il Re, udendo queste parole,
esclamò:"Dimmi allora cosa desideri tra ciò che sono in grado di darti, così
potrai vedere quanto grande può essere la mia ricompensa verso coloro che la
meritano."
Il Bramino disse
di non volere alcuna ricompensa,
perché questa
era la sua felicità, di aver guarito il Re.)
Questi sorrise e, incapace di credere alla sincerità del giovane insistette
:"Rifiutare la mia offerta sarebbe non solo una scortesia, ma è disubbidienza".
Il Bramino allora, per non essere scortese, chiese di essere pagato in chicchi di
grano.
Il Re, stupito dalla strana moneta, chiese in quale modo poteva ricompensarlo
con dei chicchi di grano.
"È facilissimo" spiegò il Bramino "mi darai un chicco di grano per la prima casella
sulla scacchiera, due per la seconda, quattro chicchi di grano per la terza, otto per la quarta
e così via, raddoppiando la quantità ad ogni casella, fino alla
sessantaquattresima, l'ultima".
Il Re rise di questa richiesta, dicendogli che poteva avere qualunque cosa e
invece si accontentava di pochi chicchi di grano.
Quando il Re Sharam raggiunse la diciassettesima casella, il tavolo era
completamente coperto.
Il Re, visibilmente nervoso, ordinò allora al maggiordomo di accelerare il
conteggio.
Quando si arrivò alla quarantaduesima casella, il palazzo stesso fu sommerso dai
chicchi.
Il giorno dopo i matematici di corte andarono dal Re e gli dissero che per
adempiere alla richiesta del monaco non sarebbero bastati i raccolti di tutto il
regno per ottocento anni.
Il Re Scharam imparò dal matematico della corte, che proseguì il conteggio, che
secondo la richiesta, i chicchi avrebbero coperto tutta l'India per una
profondità di oltre cinquanta piedi.
Il matematico spiegò che i chicchi erano talmente tanti che sistemandoli uno
dietro l'altro, avrebbero potuto realizzare qualcosa di spettacolare, una fila
di chicchi che partirebbe dalla terra, andrebbe oltre il sole, oltre le orbite
dei pianeti, attraverserebbe tutta la galassia, fino alla stella Alpha Centauri
a quattro anni luce di distanza, tornerebbe di nuovo sulla terra, per poi
tornare verso Alpha Centauri e di nuovo far ritorno sulla terra.
Il Bramino aveva voluto in questo modo insegnare al Re che una richiesta
apparentemente modesta poteva nascondere un costo enorme.
Comunque, una volta che il Re lo ebbe capito, il Bramino ritirò la sua richiesta
e divenne il governatore di una delle province del regno.”
Questo è il risultato:
2^64 -1= 18'446'744'073'709'551’615
Diciotto Trilioni ' Quattro Cento Quaranta Sei Biliardi ' Sette Cento Quaranta Quattro Bilioni '
Settanta Tre Miliardi '
Sette Cento Nove Milioni '
Cinque Cento Cinquant Uno Mila '
Sei Cento Quindici.