Fin dai tempi dell'automa scacchistico è sempre stato vivo nell'uomo il desiderio di costruire una macchina in grado non soltanto di giocare correttamente a scacchi, ma anche di battere i più famosi campioni. Questo sogno si è praticamente tradotto in realtà proprio negli ultimi anni, grazie all'avvento di calcolatori sempre più potenti. Fino agli anni '80 non esistevano computer così veloci da poter impensierire un giocatore di livello medio-alto, inoltre i programmi scacchistici erano allora in una fase ancora acerba, quasi di sperimentazione. Il primo programma scacchistico degno di questo nome fu MacHack VI. Sviluppato nel 1966, partecipò ad una competizione di scacchisti dilettanti a Boston, incamerando appena ½ punto su 5. Tale programma fu comunque il primo, nel 1967, ad essere ammesso ad un torneo ufficiale di giocatori umani. ![]() Molti, tuttavia, iniziavano a chiedersi cosa sarebbe accaduto utilizzando computer più potenti. Infatti , nel 1981 il programma scacchistico Cray Blitz, eseguito sul supercomputer Cray, vinse a sorpresa il Campionato del Mississipi, ma gli scacchisti erano ancora dubbiosi sulle reali potenzialità dei computer. Fra questi dubbiosi si distinse specialmente il giocatore David Levy, che sfidò pubblicamente qualunque programma scacchistico, mettendo in palio un'ingente somma. Per un po' i fatti gli diedero ragione, dato che sconfisse tutti gli sfidanti elettronici, ma nel 1989 fu a sua volta sconfitto da Deep Thought, un supercalcolatore della IBM, in un match regolare disputato ad Edmondton, nello stato di Alberta (Canada). La maggior parte degli appassionati di scacchi polemizzò che David Levy, pur essendo un ottimo Maestro Internazionale, non giocava certamente a livello dei migliori giocatori mondiali, quindi il dominio umano negli scacchi non era ancora sconfitto. La convinzione rimase salda soltanto per pochi anni perché nella primavera del 1994 si intuì chiaramente che i calcolatori stavano cominciando a rovesciare il rapporto di forza. In quell'anno, infatti, un programma di scacchi destinato a diventare molto popolare, ovvero Fritz, giunto alla versione 3, si prese il lusso di arrivare primo in un torneo lampo alla pari di Kasparov, lasciando dietro di sé giocatori celebri come Anand e Short. A conferma delle sue qualità, Fritz 3 riuscì addirittura a battere Kasparov in una ormai storica partita lampo disputata in Germania e trasmessa in diretta televisiva. Da sottolinerare il fatto che Fritz 3 non era eseguito su un supercalcolatore ma su un normale Personal Computer. Gli scettici più intransigenti obbiettarono che le cadenze lampo e semilampo aiutano troppo il calcolatore, mentre la vera bravura di uno scacchista emerge nel gioco meditato, insomma con le classiche cadenze da torneo FIDE. Ma anche questa convinzione non era destinata a durare a lungo. All'inizio del 1996 la IBM, nota casa produttrice di computer, propose a Kasparov una singolare sfida a Filadelfia (USA) sulla base di sei partite contro il suo nuovo supercalcolatore scacchistico, Deep Blue, moderna evoluzione di Deep Thought. L'evento ebbe una notevole risonanza mondiale, dato che il match stavolta contemplava tempi di riflessione da torneo FIDE. Attratto da un montepremi di ben 500.000 dollari, il Campione del Mondo in carica accettò la sfida, battendo alla fine il computer con il punteggio di 4 a 2, ma perdendo in modo clamoroso la partita d'esordio: pertanto il 10 Febbraio 1996 Deep Blue entrò nella storia come il primo computer ad aver battuto un campione mondiale di scacchi in una partita giocata su tempi regolamentari FIDE. Alla fine dell'incontro Kasparov rilasciò un'entusiastica intervista dichiarando, molto spavaldamente, che nessun computer avrebbe mai potuto batterlo in un match prima dell'anno 2000. In merito a questo evento è invece interessante riportare il pronostico che Yasser Seirawan aveva formulato alla vigilia della sfida di Filadelfia: "Vincerà Kasparov per 4 a 2, ma è inevitabile che ora o tra dieci anni una macchina lo sconfigga". Mai parole furono più profetiche! ![]() Dopo aver vinto la prima partita, Kasparov si fece raggiungere nella seconda, nella quale Deep Blue incamerò una splendida vittoria. La tensione del match era diventata così alta che il campione mondiale accusò ingiustamente i tecnici della IBM di barare, dato che il gioco del computer gli sembrava "troppo umano"! Seguirono tre patte, ma nella sesta ed ultima partita Deep Blue stracciò letteralmente il Campione del Mondo, colpevole anche di aver giocato in maniera fin troppo superficiale la fase d'apertura. L'11 Maggio 1997 con il punteggio di 3,5 a 2,5 Deep Blue si aggiudicava il match entrando definitivamente nella storia dell'informatica scacchistica. Alla conclusione dell'incontro Kasparov - Deep Blue, il Grande Maestro indiano Anand, vicecampione mondiale, fece la seguente dichiarazione: "Per me Deep Blue non ha nulla a che fare con l'intelligenza artificiale. Esso rappresenta solamente l'incredibile violenza bruta che queste macchine esprimono, nè più nè meno". L'opinione di Anand è discutibile, perché è discutibile il concetto di intelligenza artificiale. Un computer attualmente non è in grado di comprendere e manipolare in modo omnicomprensivo tutte le conoscenze umane, ma se consideriamo soltanto alcuni settori in cui l'uomo ha dimostrato di eccellere, ci rendiamo conto che i calcolatori attuali sono intelligenti, talvolta anche più dell'uomo. In fondo, chi siamo noi umani per decidere quale forma di pensiero-calcolo è quella che un ente qualsiasi deve possedere per essere considerato intelligente? Nel Luglio 1998 Anand è stato invitato sull'isola d'Ischia per l'annuale sfida uomo-macchina. Il match è stato come al solito organizzato sulla lunghezza di otto partite, comprendenti vari tempi di riflessione, da quelli lampo e semilampo fino a quelli regolamentari FIDE. Per l'occasione la Kriotech ha fornito un computer sperimentale basato sul microprocessore AMD K6-2 a 450 Mhz, non ancora in commercio. Il programma di gioco invece era Rebel 10, uno dei migliori software sul mercato dedicati al gioco degli scacchi. Ebbene, Rebel 10 ha vinto il match per 5 a 3. Notando che un PC AMD K6-2 450 Mhz non è in grado di calcolare 220 milioni di mosse al secondo e stando alle parole dello stesso Anand, si potrebbe allora tranquillamente affermare che il giocatore indiano ha perso contro una macchina stupida! Ma è davvero così? Indice |
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