Karpov, come nel suo spirito, non si arrese dopo la sconfitta di Siviglia. In effetti le ultime sfide mondiali con Kasparov erano state in crescendo per lui, dato che nel 1985 aveva perso di due punti, nel 1987 di un solo punto, mentre nel 1987, proprio a Siviglia, era riuscito a pareggiare. Ed infatti Karpov non ebbe molte difficoltà a vincere nuovamente il Torneo dei Candidati, sbarazzandosi nel 1989 di Timman all'ultimo turno e ripresentandosi imperterrito di fronte alla scacchiera del campione in carica, che nel frattempo (rating FIDE del 1/1/1990) aveva superato con 2800 punti ELO il record apparentemente imbattibile di Fischer (2780 punti ELO). Alla vigilia del match Kasparov rilasciò alcune interviste molto ottimistiche, dichiarando che avrebbe vinto senza fatica. Ma, dopo le prime dodici partite di New York, il punteggio era ancora pari, 6 a 6. Lasciando quindi da parte la presunzione, Kasparov si rese conto che il match sarebbe stato non meno duro dei precedenti, per cui adottò uno stile di gioco meno baldanzoso. Alla fine riuscì a prevalere, anche se di un solo punto, chiudendo l'incontro col punteggio di 12,5 a 11,5 e conservando il titolo di Campione del Mondo per l'ennesima volta. Tuttavia gli attriti esistenti fra la FIDE e Kasparov, risalenti ancora ai tempi del match mondiale sospeso del 1984, erano destinati prima o poi ad accentuarsi, anche perché sempre più critica stava diventando l'opinione del campione nei confronti di una Federazione scacchistica restia a cambiamenti in chiave moderna nella gestione delle principali competizioni a livello mondiale. In particolare Kasparov, e con lui l'Associazione Grandi Maestri, premeva per una riduzione del numero delle partite (i match erano ancora troppo lunghi), in modo da attirare maggiormente i mass media sugli eventi scacchistici più importanti e di calamitare di conseguenza un numero superiore di sponsor e capitali. I critici ribatterono che una riduzione del numero delle partite va a solo vantaggio del campione in carica, che così può più facilmente non perdere un match. Comunque c'è da dire che la posizione di Kasparov ha in sé un fondo di verità ma anche una contraddizione: per quale motivo non aveva espresso questa opinione ai tempi del match moscovita del 1984, quando al contrario aveva protestato energicamente contro l'interruzione dell'incontro, pur essendo già state giocate ben 48 partite? La diatriba fra la FIDE e Kasparov raggiunse un livello talmente elevato che la FIDE stessa si trovò costretta nel 1993 a squalificare il Campione del Mondo, anche perché quest'ultimo, assieme a Short, astro nascente dello scacchismo inglese, aveva varato una federazione scacchistica alternativa, la PCA (Professional Chess Association), con tanto di campionato mondiale indipendente da quello della FIDE. Il 1993 vide quindi per la prima volta due sfide mondiali distinte. Nella prima, quella della FIDE, si fronteggiarono Karpov e Timman, mentre nella seconda, quella della PCA, Kasparov e Short. In effetti le cose andarono come la maggior parte degli osservatori aveva previsto. Il match del 1993 fra Timman e Karpov lo vinse quest'ultimo, con il punteggio abbastanza largo di 12,5 a 8,5. In ogni caso Timman resta tuttora uno dei migliori giocatori occidentali. Anche il match fra Kasparov e Short, svoltosi praticamente in contemporanea con quello della FIDE, ebbe un esito simile: Kasparov vinse facilmente 12,5 a 7,5. Viswanathan Tuttavia durante il match di New York venne alla luce il vero limite del giocatore indiano, ovvero la tenuta psicologica. Dopo ben 8 patte iniziali Anand riuscì a vincere la nona partita, ma Kasparov non solo vinse prontamente la decima, ma lo superò nell'undicesima. Questo fatto fece crollare la resistenza di Anand, che dopo una patta perse altre due partite di fila. Il match si concluse con altre 4 patte, con il risultato definitivo di 10,5 a 7,5 per Kasparov. Tramontata l'ipotesi di un match di riunificazione fra FIDE e PCA, nel 1996 il Campione del Mondo FIDE Karpov dovette rimettere in palio la corona contro Kamsky, in un match che venne disputato ad Elista, nella Repubblica Calmucca. Così fra una vittoria e l'altra Kamsky approdò al Torneo dei Candidati del 1995, dove sconfisse Van der Sterren a Wijk aan Zee (Olanda) per 4,5 a 2,5, Anand a Sanghi Nagar (India) per 6 a 4 e, sempre a Sanghi Nagar, Salov per 5,5 a 1,5. Pertanto approdò di diritto al match contro Karpov, ma qui le sue ambizioni vennero bruscamente ridimensionate. Dopo una vittoria per ciascuno nelle prime due partite, il campione in carica prese il largo incamerando quattro vittorie nella quarta, sesta, settima e nona partita. Kamsky ridusse lo svantaggio nella decima partita, ma subì un'altra sconfitta nella 14ª partita. A nulla valse la vittoria nella 16ª partita, dato che ormai Karpov chiudeva senza problemi il match con una patta nella 18ª ed ultima partita, vincendo quindi la competizione per 10,5 a 7,5 e mantenendo il titolo di Campione del Mondo FIDE. Ben più difficile è stata la difesa di Karpov della sua corona nel 1998, quando ha dovuto scontrarsi con Anand. Il match è stato organizzato a Losanna nel mese di Gennaio con regole nuove. In altre parole l'incontro fra i due scacchisti è stato disputato sulla lunghezza di sei partite da giocare con tempi regolamentari FIDE. In caso di parità erano previste partite di gioco rapido, definite di knock-out. L'intento era quello di contenere la durata della finale entro tempi molto più brevi di quelli del passato, con l'obiettivo di spettacolarizzare maggiormente il match stesso. Sulla base di questo regolamento erano state giocate anche tutte le partite del Torneo dei Candidati, dai quali era appunto emerso Anand, che aveva battuto in finale l'inglese Adams per 5 a 4 (ma nel torneo mancavano giocatori come Kamsky, Kramnik e, ovviamente, Kasparov, tuttora restio a rientrare ufficialmente nei ranghi della FIDE). Il match iniziò bene per Karpov, che vinse la prima partita, ma Anand pareggiò subito i conti nella seconda. Seguì una patta, dopo la quale Karpov si portò nuovamente avanti di un punto e conservò tale vantaggio pattando la quinta partita. Tuttavia a sorpresa Anand vinse l'ultima partita regolamentare, riportandosi in parità e costringendo Karpov ad andare ai supplementari. Ma di nuovo i problemi di tenuta psicologica del giocatore indiano saltarono fuori inesorabilmente. Pur essendo favorito nelle partite di knock-out, data la sua nota forza nel gioco veloce, Anand perse di seguito la settima e l'ottava partita, permettendo a Karpov di mantenere, ormai insperatamente, il titolo di Campione del Mondo FIDE. Indice |
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