La partida al nobil ziogo de li scacchi è l'unica manifestazione spettacolare nel Veneto di terraferma che continui la grande tradizione italiana dei giochi e spettacoli all'aperto a sfondo marziale e celebrativo, vanto incontrastato della Toscana con l'ineguagliabile Palio di Siena, con la Giostra del Saracino di Arezzo ed altri spettacoli minori. A differenza di questi, la Partida ha per nucleo una vera e propria vicenda drammatica, con parti recitate in prosa e in versi e, per conservare l'inconfondibile carattere regionale, i testi e i comandi alle milizie sono tutti nella lingua della Serenissima. È una storia di nobiltà e di cavalleria, che sembra creata apposta per svolgersi nel quadro severo ma incantevole di Marostica. La vicenda, soltanto in parte leggendaria, perché suffragata da tradizioni orali e da prove documentarie purtroppo distrutte da eventi bellici, racconta come essendosi Rinaldo d'Angarano e Vieri da Vallonara, due giovani signori, contemporaneamente innamorati di Lionora, figlia di Taddeo Parisio, castellano e rector di Marostica, questi, umanista e progressista, vietasse ai due pretendenti di battersi in cruento duello, come era costume per conquistare il diritto di sposare Lionora e imponesse, in sostituzione, una sfida agli scacchi, gioco nel quale i due giovani erano peritissimi. Decise inoltre che lo sconfitto sarebbe diventato lo stesso suo parente, sposando Oldrada, sua sorella minore. Così avvenne con universale soddisfazione: Questo il bando del castellano messer Parisio. E così avvenne. Dai lontani tempi, Marostica ha conservato vivissimo il ricordo di quella giornata. La partita giocata tra i due contendenti viene trasportata sul Campo grande della Piazza tutta lastricata, che costituisce una gigantesca scacchiera, dove i viventi pezzi del gioco, obbedienti, precisi si spostano dall'uno all'altro riquadro, esattamente ripetendo le mosse compiute dai due giocatori, che un Araldo annuncia a gran voce. L'applauso del popolo saluta infine il vincitore. La celebre manifestazione - cui prendono parte anche le ambascierie delle vicine citta', le rappresentanze dei borghi nei loro caratteristici costumi, le schiere degli armigeri a cavallo, dei balestrieri, degli alabardieri - si conclude con la grandiosa sfilata intorno alla Piazza, tra il popolo acclamante. Questa spettacolare manifestazione folcloristica, su testo di Mirko Vucetich, nei costumi disegnati dallo stesso e tratti da quadri di pittori veneti dell'epoca, fu scelta a rappresentare il folclore italiano all'Esposizione Universale di Bruxelles nel 1958. (M.Consolaro) Indice
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